Si può essere amici di un velivolo? Crediamo proprio di sì nel caso del C-119, visto ciò che esso ha rappresentato per la 46a Aerobrigata, per l’Aeronautica Militare ma anche per le Aviotruppe italiane.
Proprio con il C-119 è nata in Italia nei primi anni ’50 la specialità dell’aerotrasporto militare moderno, ossia un complesso di uomini e mezzi concepito ed addestrato secondo le nuove filosofie d’impiego nate dalle ceneri della 2a Guerra Mondiale in relazione ai nuovi scenari definiti dal’Alleanza Atlantica. Non solo, ma trattandosi del primo velivolo moderno espressamente concepito per le operazioni di aviolancio di personale e materiale, l’acquisizione del C-119 ha consentito di formare e successivamente addestrare ai massimi livelli un’unità di grande prestigio come la Brigata Paracadutisti “Folgore”.
Grazie al C-119 la 46a Aerobrigata ha potuto conquistare fama e prestigio, in Italia come all’estero, portando a termine delicate e rischiose missioni.
Un nome per tutte, l’ “Operazione Congo” condotta agli inizi degli anni ’60 sotto l’egida delle Nazioni Unite per riportare la pace nel tormentato paese africano e conclusasi, dopo più di due anni di duro lavoro in condizioni ambientali tra le più difficili, con il sacrificio di 21 vite umane.
Ma anche sul piano squisitamente personale il C-119 ha rappresentato molto. Intere generazioni di piloti vi hanno imparato a navigare lungo tutte le latitudini acquisendo un back-ground rivelatosi poi utilissimo nelle successive esperienze su altri velivoli militari e su quelli commerciali, così come intere generazioni di specialisti vi sono formate dovendo operare su impianti particolarmente complessi e con procedure standardizzate. Non diversamente, intere generazioni di paracadutisti si sono affidate al suo volo lento e sicuro per conseguire il prestigioso “brevetto” e per mantenersi successivamente addestrate. Per non parlare del grandissimo numero di cittadini, studenti e allievi di scuole e istituti militari che hanno avuto il loro “battesimo del volo” proprio sul pacifico “Vagone Volante”.
Sono dunque questi intensi legami professionali ed affettivi che hanno portato alla nascita del Gruppo Amici del C-119. Un’iniziativa che fin dalla sua nascita non ha voluto essere un mero esercizio di nostalgia bensì un appassionato impegno in campo culturale e sociale per contribuire alla conoscenza di quel patrimonio di altruismo, dedizione e professionalità che ha caratterizzato l’epopea del “Vagone Volante”.
Sono anch’io un amico del mitico C-119, tant’è che dopo lunghe ricerche sono riuscito ad acquistare, da una ditta ubicata nelle vicinanze di Roma, che tratta rottami di mezzi militari, due pale dell’elica, che ho provveduto a far restaurare e a riportare, quindi, al loro antico splendore…!
Ora sto pensando a come utilizzarle, in modo da poter godere “della loro compagnia”…!